Previste sei classi, dalla A alla F; il MIT deciderà se saranno uno strumento volontario o se si legheranno agli incentivi fiscali
Stanno per vedere la luce le linee guida per la classificazione sismica degli edifici. Lo ha annunciato nei giorni scorsi il sottosegretario al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Umberto Del Basso De Caro, rispondendo in Commissione Ambiente della Camera a un’interrogazione posta dall’on. del M5S, Claudia Mannino.
Linee guida per la classificazione sismica degli edifici
Le linee guida sono già pronte e potrebbero essere pubblicate a breve dal MIT. La loro stesura è stata curata da Ingegneria Sismica Italiana (ISI) ed è stata pensata per fornire un quadro degli investimenti necessari per la messa in sicurezza del patrimonio edilizio.
Le linee guida introducono sei classi, dalla A alla F, che indicano il rischio cui è sottoposto l’edificio e il modo in cui risponde ad un evento sismico.
Lo strumento consentirà quindi di misurare il miglioramento antisismico generato da un intervento di messa in sicurezza non solo dal punto di vista strutturale, ma anche da quello economico. In base alle condizioni degli edifici, vengono misurati infatti i costi necessari per riparare i danni causati da un evento sismico. In un edificio efficiente e sicuro i costi sono trascurabili, mentre crescono quando le strutture o i materiali non sono adeguati.
La palla passa ora al Governo. Il MIT può scegliere se usare le linee guida come strumento di valutazione volontario e facoltativo, utile a condurre stime del patrimonio edilizio pubblico e privato, oppure legarle agli incentivi fiscali per la messa in sicurezza.
Al momento, lo ricordiamo, i lavori preventivi di adeguamento antisismico degli edifici adibiti a prima casa e ad attività produttive ricadenti nelle zone sismiche ad alta pericolosità (zone 1 e 2 ex Opcm 3274/2003), usufruiscono della detrazione del 65%.
Classificazione sismica degli edifici, l’interrogazione
Durante l’interrogazione l’on. Mannino ha sottolineato che un’inadeguata progettazione, una scadente qualità dei materiali e delle modalità di costruzione ed una scarsa manutenzione aggravano le conseguenze degli eventi sismici. L’adeguamento antisismico deve quindi essere visto come una strategia preventiva diretta a ridurre la perdite di vite umane, i danni alle cose e gli impatti sociali, economici e finanziari.
Il rischio sismico di una singola costruzione, ha risposto il Sottosegretario Del Basso De Caro, dipende da tre fondamentali fattori: la pericolosità del sito, la vulnerabilità della costruzione e l’esposizione delle attività, dei beni e delle persone presenti nella costruzione. Le linee guida hanno l’obiettivo di arrivare ad una classificazione riferita al rischio sismico dipendente non solo dalla vulnerabilità, ma anche dalla pericolosità del sito e dall’esposizione.
“Le linee guida – ha concluso Del Basso De Caro, verranno a breve rese pubbliche e potranno costituire un valido supporto all’azione di riduzione del rischio sismico nonché alla migliore comprensione e percezione del rischio sismico da parte dei proprietari delle costruzioni, pubblici o privati, e da parte dei progettisti”.